VOLKSWAGEN UP! CLUB FORUM ITALIA

  1. Ammiraglie del passato: quando l'Italia dominava il segmento premium!!
    Al momento le vetture dalle finiture migliori sono soprattutto tedesche ma non dimentichiamo che i modelli di lusso li abbiamo inventati noi negli anni '80

     
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    L’articolo di oggi è dedicato a tre modelli che hanno fatto la storia dell’automobilismo italiano, a cavallo fra gli anni ‘80 e ‘90: stiamo parlando di Lancia Thema, Fiat Croma e Alfa 164. Queste tre vetture hanno rappresentato per la prima volta volta il concetto di ammiraglia italiana, ossia una vettura di dimensioni generose adatta sia per le famiglie che per gli uomini di affari e tutte basate sulla medesima piattaforma, denominata tipo 4.

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    Partiamo ad analizzarle singolarmente dalla Thema, la prima delle tre ad aver debuttato sul mercato nell’ormai lontano 1984 e prodotta in circa 384.000 esemplari. Tale vettura aveva un design esterno avanguardistico, grazie alla penna di Giugiaro che progettò una vettura comoda e slanciata al tempo stesso. A fare la differenza però sono stati sicuramente gli elegantissimi interni, composti da comodi sedili e finiture in alcantara o pelle Frau a seconda degli allestimenti. Sotto il profilo meccanico la Thema fu la prima auto ad adottare un turbocompressore con overboost e il sistema ABS: la motorizzazione più interessante era certamente la 2.0 turbo da 165 Cv, potenza davvero elevata per l’epoca, in grado di fare divertire gli automobilisti ma con costi di gestione piuttosto alti. Sicuramente più economiche le motorizzazioni a gasolio, in particolare il 2.4 da 101 Cv che rappresentava all’epoca il diesel più potente sul mercato, forse l’unico in grado di reggere il confronto in termini prestazionali con un modello a benzina. Infine non vanno dimenticate tre versioni speciali della Thema: la SW che ebbe però poco successo, la Limousine che aveva un passo maggiorato di circa 30 cm ed era stata pensata per i capi di Stato (un’esemplare venne realizzato appositamente per la Presidenza della Repubblica) , e la celeberrima 8.32, la versione più sportiva delle Thema che, montando un propulsore 3.0 V8 di derivazione Ferrari era in grado di erogare una potenza massima di 215 Cv, facendo impallidire modelli di calibro di BMW 735i e Mercedes 300E.

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    Passando alla Croma essa debutto sullo stesso pianale della Thema nel 1985 ed era il più economico fra questi tre modelli: ne vennero prodotti oltre 430.000 esemplari. Esteticamente assomigliava parecchio alla Thema, soprattutto nelle linee di retrotreno e frontale, sebbene Giugiaro abbia sempre dichiarato di essersi ispirato in particolare alla Panda e alla Fiat Uno. Gli interni erano in grado di garantire ottima abitabilità ma la qualità costruttiva era piuttosto scarsa se paragonata alle altre due sorelle. Al debutto la Croma offriva di serie i quattro freni a disco e le sospensioni Mac Pherson, mentre sul fronte dei motori spiccavano il 1.6 diesel da 83 Cv e il 2.5 da 75 sempre a gasolio: si trattava di propulsori parchi ma davvero molto rumorosi, in grado di offrire prestazioni modeste. Per avere un modello sportivo e dalle prestazioni interessanti si dovette attendere l’ultimo restyling, quello del 1994, quando debuttò un motore 2.5 V6 derivato dal famoso Busso, in grado di erogare una potenza massima di 160 Cv e di raggiungere una velocità massima di 215 Km/h.

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    Ultima ma non ultima la 164 che debuttò 1987 e fu la prima Alfa Romeo prodotta sotto la gestione di Fiat che aveva acquisito il marchio del Biscione l’anno precedente. Questo modello fu prodotto in circa 270.000 esemplari e si faceva apprezzare per le linee moderne, grazie in questo caso a Pininfarina e non a Giugiaro: in particolare spiccava il cofano motore inclinato e il Cx di 0,309 che consentiva di viaggiare veloci sena troppi fruscii aerodinamici, oltre alla scocca zincata che permetteva di evitare la ruggine, uno dei maggiori problemi delle Alfa dell’epoca. La 164 fu una delle prime auto ad introdurre il concetto di modello premium, grazie alle ottime finiture, alla grande abitabilità e ad alcune chicche, come ad esempio la feritoia per fare passare gli sci di serie su tutte le versioni e il climatizzatore automatico ad 11 bocchette offerto però come optional. Fra le motorizzazioni erano presenti unità a benzina e diesel derivate dai due modelli descritti in precedenza, sebbene il fiore all’occhiello fosse rappresentato dal 3.0 V6 24V Q4 che debuttò nel 1993 e che era in grado di garantire ben 231 Cv con tanto di trazione integrale permanente, terzo differenziale a controllo elettronico e cambio a sei marce. In questa configurazione la 164 raggiungeva una velocità massima di 245 Km/h, valore elevatissimo per l’epoca.

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    Dunque è vero che il mondo dei motori è sempre rivolto al futuro ma ogni tanto è bello anche voltarsi indietro a vedere quali furono i modelli che fecero la storia del nostro paese e chissà che qualcuno, leggendo questo articolo, non abbia ricordato proprio quegli anni e magari qualche bel giro in famiglia a bordo di una di queste ammiraglie d’antan.

    Mikyriproduzione riservata
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    4/6/2018, 09:30     +1   -1
     
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    Un interessante tuffo nel passato!!!
     
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    5/1/2021, 20:54     +1   -1
     
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    La Croma fu la prima vettura italiana, forse europea ad avere un motore diesel a iniezione diretta, mi sembra fosse un 2000 da 90cv. Se non mi sbaglio, condivideva il telaio con la Saab 9000, direi intorno al 1985, 1986.
     
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    anche se non italiana almeno con la Lancia Thema chrysler il marchio era vivo oggi solo la y polacca
     
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